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Modestia, pudicizia e riserbo: la virtù islamica detta ḥayāʾ
Título alternativo | Modesty, decency and reticence, the islamic virtue known as ḥayāʾ |
Autor/es | Zilio-Grandi, Ida |
Fecha de publicación | 2017 |
Fecha de depósito | 2019-01-23 |
Publicado en |
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Resumen | Il saggio propone un percorso attorno alla qualità morale detta
ḥay
āʾ
,
promossa
dal discorso islamico contemporaneo soprattutto in relazione all’abbigliamento
femminile. Grazie all’indagine ... Il saggio propone un percorso attorno alla qualità morale detta ḥay āʾ , promossa dal discorso islamico contemporaneo soprattutto in relazione all’abbigliamento femminile. Grazie all’indagine sulla letteratura islamica fondativa (Corano, Sunna del Profeta) e su altra letteratura di impianto tradizionale e argomento morale (ad es. il Kit ā b al-zuhd di Ab ū D ā w ū d o il Makārim al - akhlāq di Ibn Abī al-Dunyā), e con l’aiuto della lessicografia classica, il ḥay āʾ , normalmente tradotto con modestia, si offre come un costituente imprescindibile nella vita di tutti i credenti, irriducibile all’universo femminile e anche all’apparenza esteriore. Si tratta infatti di una pudicizia di ampio respiro, fondata principalmente sull’astensione della vista e non solo dalla vista, e anche sulla reticenza di parola, corrispondente a un rispetto di sé e del prossimo che si presta alla comprensione e di più alla condivisione di chi appartiene a una diversa tradizione culturale. This paper surveys the moral quality known as ḥayāʾ , prompted by contemporary Islamic debate in relation particularly to women’s dress. On the basis of an interrogation of the foundational Islamic literature (the ... This paper surveys the moral quality known as ḥayāʾ , prompted by contemporary Islamic debate in relation particularly to women’s dress. On the basis of an interrogation of the foundational Islamic literature (the Koran, the Prophet’s Sunna ) and other tradition based or morally oriented writings (e.g. Abū Dāwūd’s Kitāb al-zuhd or Ibn Abī al-Dunyā’s Makārim al - akhlāq ), and with the help of classical lexicography, ḥayāʾ , usually translated as ‘modesty’, emerges as an essential element in the life of every believer, not confined to the world of women, nor to external appearances. It is rather a question of a wide-ranging decency , rooted principally in an abstention from looking, as much as from displaying, and equally in verbal reticence, and goes hand-in-hand with a respect for oneself and for others, such as may be readily understood, even shared, by those belonging to different cultural traditions. |
Cita | Zilio-Grandi, I. (2017). Modestia, pudicizia e riserbo: la virtù islamica detta ḥayāʾ. Philologia hispalensis, 31 (2), 169-183. |
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