Revista Internacional de Culturas y Literaturas - 2005 - Nº 3

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  • Acceso AbiertoArtículo
    Le donne nel panorama sanitario del tardio medioevo in Italia
    (Universidad de Sevilla, 2005) Veneziani, Sabrina
    Nella società europea medievale, la donna è sempre stata tradizionalmente esclusa dalla sfera pubblica e dalla possibilità di poter esercitare una professione liberale. La donna veniva ritenuta incostante e incapace di svolgere attività intellettuali alla pari degli uomini. Tuttavia a partire dal XII secolo si inizia a registrare in Europa una leggera apertura per le figure femminili in ambito professionale. In particolare esistono numerose testimonianze che mostrano come ad alcune donne venne riconosciuta la possibilità di esercitare la professione medica. Si tratta di un fenomeno assolutamente unico e che non ha ulteriori riscontri dopo il XV secolo. Nel seguente studio si cercherà di far luce sul contesto societario e sulle condizioni che resero possibili in alcuni casi l’esistenza della figura della donna-medico.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Le levatrici e la diffusione della vaccinazione antivaiolosa nel Regno di Napoli
    (Universidad de Sevilla, 2005) Tisci, Caterina
    In un’Italia massacrata dal vaiolo nei primi decenni dell’Ottocento, grazie alle “mammane” ossia le lavatrici, si diffuse il vaccino del dottore Edward Jenner, il quale aiutò moltissime persone, soprattutto anziani e bambini. Con la nascita delle ostetriche, il conflitto con le levatrici aumentò. In base al decreto del 1815, si stabiliva che le levatrici potevano lavorare solo se in possesso di un permesso rilasciato dell’Università di Napoli. Il governo si preoccupava di formarle.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Lise Meitner
    (Universidad de Sevilla, 2005) Nigro, Maria
    Lise Meitner, nacque nella Vienna imperiale nel 1878 da una famiglia ebraico-galiziana. Fu una delle prime donne a conseguire il diploma e ad entrare all’Università, dopo che venne abolita la legge che privava le donne dell’istruzione. Provava molta stima per Marie Curie, in quanto possedeva una grande intelligenza e conoscenza. La Meitner aveva un obbiettivo, sfidare il mondo maschile. Non ebbe un’esistenza facile e visse in una società non pronta ad accettare l’indipendenza femminile.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Il ruolo della donna nella Daseinsanalyse di Ludwig Binswanger
    (Universidad de Sevilla, 2005) Marazia, Chantal
    Il seguente articolo si propone di analizzare il ruolo della donna negli studi condotti da Ludwig Binswanger. In particolare si cercherà di far luce sui motivi che spinsero lo psichiatra svizzero a preferire soggetti femminili per le sue ricerche sulla schizofrenia. Binswanger infatti, negli studi condotti sulla schizofrenia, mostra una netta preferenza per i casi clinici femminili, nonostante la patologia dimostri di non avere una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini. Come si cercherà di mostrare, la schizofrenia a differenza dell’isteria, non è correlata al ruolo subalterno della donna nella società primonovecentesca. La scelta di soggetti femminili non è dunque dettata da motivazioni cliniche, ma piuttosto dalla tendenza della comunità scientifica a considerare la donna un soggetto naturalmente più adatto a illustrare certe patologie.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Un'americana alla Salpêtrière. Augusta Dejerine-Klumpke (1859-1927) e la cartografia del cervello
    (Universidad de Sevilla, 2005) Dibattista, Liborio
    Augusta Dejerine-Klumpke è stata la prima donna ad essere ammessa all’internato degli ospedali parigini. Ebbe un’educazione cosmopolita e nacque negli Stati Uniti d’America. L’internato è tutt’oggi, un’istituzione molto importante nell’ambito della carriera ospedaliera dei medici francesi. Il lavoro più importante della sua vita venne svolto con il neurologo Jules Dejerine; uno studio sull’Anatomia del sistema nervoso.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Un pubblico femminile per la scienza. La chimica per le donee di compagnoni
    (Universidad de Sevilla, 2005) De Toma, Stefania
    Nel ‘700 anche grazie all’abate Compagnoni la scienza diviene materia di studio e di conversazione nei salotti dell’epoca. Compagnoni, un abate anticlericale e decisamente anacronistico, scrisse un’opera di grande importanza sulla chimica e, da come si legge da alcune lettere da lui scritte, riteneva le donne in grado di comprendere i suoi scritti in materia. Egli riteneva inoltre necessario conferire alle donne libertà di scelta e diritti civili.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Ritratto di signora: la scienza al femminile nell´iconografia tra Sette e Ottocento
    (Universidad de Sevilla, 2005) De Frenza, Lucia
    Tra il Sette e l’Ottocento era molto comune, per le donne interessate alla scienza, trovare nel matrimonio un’occasione per poter operare nel campo della ricerca insieme al marito. Questo è testimoniato dal valore mediatico dell’arte: grazie ai due ritratti dei coniugi Lavoisier e Galvani, è possibile comprendere il rapporto lavorativo, oltre che personale, all’interno della coppia.
  • Acceso AbiertoArtículo
    Donne sventrate e uomini scuoiati. Corpo femminile e corpo maschile nelle cere anatomiche
    (Universidad de Sevilla, 2005) De Ceglia, Francesco Paolo
    Nel 1775, viene inaugurata una mostra di “pezzi anatomici” ossia rappresentazioni plastiche di organi umani, al Museo della Specola di Firenze. La scultura senza dubbio più interessante della raccolta è la “Venere de’ Medici”. Tutti coloro che ammiravano questa opera, né rimanevano sconvolti. La vista di queste cere, è un’iniziazione agli uomini verso il mondo degli adulti. Per quanto riguarda gli “uomini scuoiati” viene rappresentato un “Adamo anatomico”. Le differenze sono evidenti: la donna è passionale, personifica la morbidezza e la sua posizione è supina; l’uomo è atarassico (non mostra sofferenza), la sua posizione è eretta e rimanda alla durezza e alla verticalità.